martedì 30 novembre 1999


 



La cucina ha deciso di complottare alle mie spalle!
Oggi volevo fare i biscotti. A causa del mal di testa sto bevendo un sacco di thè ed accompagnare i miei bei tazzoni con un paio di biscottini fatti in casa non è una brutta cosa. 
Poi una settimana fa ho comprato un panetto di burro apposta, inoltre mia madre mi ha detto che devo fare fuori lo strutto. Insomma: DEVO FARE I BISCOTTI!

La cucina ha complottato contro di me. In particolare lo zucchero. Finito.
Ho pensato: impossibile. Lo zucchero finisce solo nei film americani e lo vai a chiedere al vicino per ficcare il naso in casa sua o per provarci. Lo zucchero non finisce alle persone normali, c'è sempre zucchero in casa. E invece sacchetto vuoto. Ero scioccata. Ho cominciato ad aprire sportelli nel disperato tentativo di trovare un pacchetto di scorta. Finito. Mi è venuta in mente Eugenie Grandet di Balzac, l'ossessione per lo zucchero che caratterizza l'avarizia del padre per tutto il libro, uomo che viveva in un mondo tutto suo di risparmio, e considerava lo zucchero ancora una merce di grande valore e costo, da usare con assoluta parsimonia. Lei, che sfidò il dominio del padre con lo zucchero. Finito. 


Fuori: piove.



Ora devo scegliere: aspettare le 4, vestirmi e comprarlo, e piove, ma devo pure passare dalla biblioteca quindi potrebbe anche essere una soluzione. O prepararmi un thè per rilassarmi, o forse incazzarmi perchè non ho i biscotti. O trovare una ricetta di biscotti senza zucchero...impossibile, non avrei comunque l'ingrediente per sostituirlo. Invece casa mia abbonda di zucchero a velo! Che noi odiamo. Infatti sono tutte le bustine che togli dai dolci preconfezionati e sbatti in un angolo dell'armadietto, aspettando di usarlo in altro modo per creme o per le frittelle, o per il pan dei morti, o per chi ce lo chiede sopra i dolci.

Oggi, 14 Gennaio 2010, lo zucchero ha complottato contro di me e il mio equilibrio psichico. Finendo.





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