martedì 30 novembre 1999


Berlino 2009



Berlino si presenta giovane, dinamica, multietnica.
Giri l'angolo e non sai cosa ti puoi aspettare: un quartiere di artisti occupato, palazzi ultramoderni, palazzi che portano ancora segni della seconda guerra mondiale, vecchi e nuovi quartieri popolari, ampi vialoni e vicoli stretti, giardini curati e erba incolta alta quasi quanto te.
Berlino è multisfaccettata. Non ti può annoiare. E non può esser visitata in uno o due giorni.



E' capace di rapirti per i suoi colori e per la sua sensibilità.
Non è uno scherzo. Si respira un'altra atmosfera a Berlino. Molto diversa rispetto ad altri luoghi della Germania in cui sono stata.
Credi di vedere tutto chiaro e palese, invece spesso non vedi nulla. Passi e non ti rendi conto di dove sei e di cosa ti circonda. Questo capita moltissimo con l'architettura.



Si è un edificio. Sì è moderno. E' bello. E' brutto.
Ma sai cos'è e di chi è?
Molto spesso no.
Questa città ricostruita, nuova e recente, per noi (architetti intendo) è un pò un parco di divertimento: un libro di storia dell'architettura a cielo aperto e palpabile. Ti rendi conto di cosa significhi fare architettura, di cosa sia progettare e pensare ogni minimo dettaglio. Dalla sperimentazione, alla tecnologia, passando per le architetture in stile. Ti reinventano un quartiere simile ad un villaggio turistico, ti mostrano il futuro. Ma sanno cos'è il passato e non vogliono dimenticare.
O ci provano a non far dimenticare.



Nella labirintica Berlino cerchi una identità, ma non puoi trovarla.
Non può essere identificata con una sola cosa. E' un puzzle, un accostamento di scenari e tu scegli quello che più ti aggrada: vuoi quello multietnico? Eccoti a Kreuzberg. Vuoi l'ultramodermo? Benvenuto a Postdamer platz. La guerra fredda tra Russia e Alleati? Vai nella turistica Checkpoint Charlie. Desideri l'89? Cammina lungo il muro a Ostbahnhof e ammira quel che rimane dei suoi murales ora ricoperti da vernice bianca.



Ma fermati anche a guardare, ad osservare e a sentire.
A sentire la velocità di una città che non si ferma mai, neppure di notte. Ad osserevare le belle vetrine e i bei palazzi, le ampie strade e la gente che senza notar nulla passa veloce presa da altri pensieri. A guardare la sua storia cancellata e il suo tentativo di crescere ancora e di rigenerarsi nella sua ricostruzione logica e disordinata allo stesso tempo.



Berlino ha più cuori pulsanti.
Ovunque puoi sentirti a casa, ma nessuna parte ti apparterà veramente.
E' troppo grande da abbracciare.
E troppo bella da non visitare.



Una piccola Berlino in pensieri sparsi, aspettando il tempo e l'ispirazione per qualcosa in più.






Nessun commento: