martedì 30 luglio 2013

D'oh!

Curiosità



Dan Castellaneta, lo storico doppiatore di Homer Simpson nella versione originale, racconta come è nata la celebre esclamazione di Homer “D’oh!” (che suona uguale anche in italiano). Spiega che durante una sessione di registrazione si era trovato a dover dare un suono a quello che sul copione era definito annoyed grunt (un borbottio, un verso infastidito). Perplesso aveva chiesto spiegazioni a Matt Groening, che gli aveva detto di fare quello che gli veniva più naturale.
Castellaneta allora aveva pensato di ispirarsi all’esclamazione che usava l’attore scozzese James Finlayson, spalla di Stanlio e Ollio (Laurel e Hardy) nei film che guardava da bambino. Quando si arrabbiava o era infastidito l’attore diceva un prolungato “d’oooooooh”, che nasceva da una contrazione e correzione di damn (“maledizione”, “accidenti”), parola che non si poteva dire, quindi alla d Finlayson si fermava e aggiungeva un lungo oooooh di disappunto.

A Groening è piaciuta la prova, ma ha ritenuto che per questioni di tempi televisivi fosse meglio accorciare l’eclamazione a un più netto “D’oh!”.

PS
questo post lo avevo programmato tempo fa. Nell'ultimo mese è venuto a mancare il doppiatore italiano di Homer, Tonino Accolla, che verrà sostituito da Andrea Scanzi. I Simpson non saranno più gli stessi.
La scuola di doppiaggio italiana è impareggiabile. Abbiamo doppiatori di livello che a volte hanno saputo anche migliorare le voci originali (vedi Casablanca) o che hanno suscitato l'ammirazione di attori che hanno invidiato le loro voci nella nostra lingua (vedi Woody Allen). Quando la voce italiana cambia è sempre un poco traumatico. Buona fortuna per il nuovo Homer.

sabato 27 luglio 2013

Parallele

Anche se non siamo in periodo di giochi olimpici, un video che dimostra l'evoluzione degli esercizi che si svolgono alle parallele. Fa impressione come il corpo si muove sempre più veloce e sempre più disinvolto. Alcune figure e gesti che erano ricorrenti nei primi anni poi sono andati sparendo, mi domando se non sia per una modifica apportata proprio all'attrezzo sia in altezza sia nella distanza tra le due aste.


martedì 23 luglio 2013

Da 0 a 100

Se volete imparare i numeri in olandese e vedere l'evolvere di una persona negli anni.

Adoro questo video




100 è un lavoro di Filmersblog che nel 2011 ha cominciato a chiedere alle persone che incontrava camminando per le vie di Amsterdam di dire la loro età davanti alla telecamera. Via via che raccoglieva le età che gli servivano per completare il centinaio, ha cominciato a cercare attivamente quelle che gli mancavano. La cifra più difficile è stata il 99, soprattutto perché quando ha trovato una donna di quell’età, ha dovuto impegnarsi per convincerla a partecipare al progetto, perché inizialmente lei si diceva molto contraria a dichiarare in video di avere quasi cento anni. Tra ricerca e montaggio per la realizzazione di 100 ci sono voluti 4 mesi.


sabato 20 luglio 2013

Water sphere

A me piacciono molto i video scientifici. Recentemente io e mio fratello abbiamo giocato con i liquidi non newtoniani (non è difficile maizena e acqua) e abbiamo passato mezz'ora ad immergere lentamente il dito nella ciotola per poi estrarre e colpire con forza la superficie che si indurisce quando cerchi di penetrarla con forza e velocità. Provatelo è molto divertente. Beh se siete forniti di piscina potete fare come questi due conduttori spagnoli.


Anche questo video è molto bello ed interessante e filma il comportamento dell'acqua in assenza di gravità sulla stazione spaziale internazionale che orbita circa a 350km dalle nostre teste.


Il fluido, grazie alla tensione esterna (la stessa che consente agli insetti di passeggiare sulle superfici di laghi o pozze senza affondare), prende una conformazione sferoidale che si modifica mentre viene sollecitata da una forza esteriore, per successivamente ricomparire allo stato precedente. Se la botta è sufficientemente potente una nuova bolla si separa e galleggia nell’aria. Ma particolare anche il pezzo finale in cui la sfera di acqua "assorbe" lei stessa un foglio di carta.


martedì 16 luglio 2013

Pubblicità

Il vero problema dell'estate (fortunatamente non per me)? Il papà in mutande!


Spot argentino che invita all'acquisto di un condizionatore per evitare momenti imbarazzanti in famiglia ed in casa. Io personalmente odio il condizionatore, ma devo anche ammettere che gli uomini che girano per casa in mutande per il caldo sono terribili. Certo, poi loro ti invitano a far lo stesso, ma non credo sia cosa buona e giusta e i volti dei personaggi dello spot sono chiari.


Passando ad una pubblicità sì solare, ma più artistica, ho da poco scoperto Morihiro Harano, pubblicitario giapponese molto apprezzato, che ha sviluppato una pubblicità musicale per un modello di telefonino ecologico di una compagnia nipponica.


Rabbrividisco un attimo pensando al lavoro impiegato per costruire il sistema dello xylofono è un pò come il lavoro del Domino.

Recentemente la Rai ha rilanciato Carosello, antico contenitore di brevi pubblicità/corti che ha segnato l'infanzia dei nostri genitori, i quali lo ricordano con tenerezza e piacere. Nulla di tutto ciò. Se confrontiamo il Carosello con il Carosello Reloaded non troviamo nulla in comune. Trovo che la pubblicità possa essere riconosciuta spesso come forma d'arte e meraviglioso mezzo di comunicazione. In Italia qualche pubblicità scherzosa, simpatica, artistica, innovativa o altro non riusciamo a produrla? O chi le fa forse non è abbastanza amico della Rai? 

That is the question!


sabato 13 luglio 2013

La fotografia è cosa seria


Tempo fa avevo visto questa foto ed ero rimasta impressionata dalle dimensioni di questa arma. No perchè questo obiettivo ha tutto l'aspetto di un bazuka. Ma qualcuno ha preso la questione molto seriamente.
 di The Camera Store racconta di una cruenta guerra combattuta da soldati che armeggiano macchine fotografiche Canon di grosso calibro.



martedì 9 luglio 2013

Hamburgeria

[..continua..]



Stando sempre sulla tematica hamburger mi sposto su una tipologia di locale che poco può essere definito fastfood. Dopo l'ondata di sushi e sashimi, sembra che Milano si stia votando alla riscoperta dell'hamburger. La moda degli hamburger è esplosa, spinta anche da tutto il mondo della gastronomia che gira intorno all'american food style, dalle cupcakes ai caffè stile Starbucks (che ironicamente è "il caffè all'italiana") anche se in questo devo essere sincera: gli italiani hanno saputo reinterpretare e declinare nella loro maniera, un pò infiocchettata, un pò di design, un pò di tagli di carne scelta finissimi e diversi dalla banale polpetta di cane importata negli USA da un macellaio di Amburgo, un pò di pane casereccio a lievitazione naturale, un pò di Bio, un pò DOP, un pò di verdure per alleggerire il nostro senso di colpa. Ah, non dimentichiamo il panino veggie!


Costruzione architettonica di almeno dieci centimetri rigorosamente home-made, dove la qualità e lo stile dei prodotti Italiani si uniscono alla praticità e al sapore degli Stati Uniti 

Di certo un americano non si sentirà in America in uno dei nostri locali in stile. Un modo di intendere l'hamburger non come junkfood bensì come piatto unico di qualità. A volte, ammettiamolo, prezzi sproporzionati all'offerta, ma si sa tutto ciò che è mainstream rischia di incorrere in qualche rialzo ingiustificato, che per il milanese trendy passa in secondo piano.
Nuova icona gourmet che ora come ora compare nei menu dei ristoranti ed è ricercato non solo dai giovani che infestano i centri nei weekend o studenti squattrinati. Una moda che ha anche un sapore retrò di riscoperta di quelle icone del fast food americano perse nel tempo, dalle patatine in cestello ai milkshake. Un occhio di attenzione sarebbe da dare anche a questo aspetto: il design, la grafica, la quinta scenica che spesso accompagnano le nostre cheesecake o caffè con panna. Colori morbidi, avvolgenti, tranquillizzanti, che ci ricordano altri tempi, oggetti che paiono uscire dalle case di campagna delle nostre nonne, superfici e materiali che vogliono apparire grezzi ma di certo hanno più lavorazioni del piatto più complicato sul menù.


L'hamburger è talmente ricercato che esisto applicazioni e mappe studiate appositamente per facilitare la scelta e la ricerca dei posti più trendy, come quella di Hamap (spiacenti solo Milano). ViviMilano vi dedica una classifica apposita (in sui vengono anche inseriti McDonald's e Burger King e gli haters si indignano). Le fashion blogger alternano un sushi take away a casa, una pizza tra amici e un pranzo di lavoro davanti ad un hamburger. 

Io sono un poco fuori moda: sono ferma ancora allo step cupcake, di cui ho una personale classifica, e ancora preferisco un sushi e sashimi. Però prometto: prima o poi metterò piede in una hamburgeria milanese.

Bon Appetit

[..continua..]

sabato 6 luglio 2013

Le mirror

Lo scorrere della vita con i suoi alti e bassi in un gesto quotidiano e comune a tutti: guardarsi allo specchio.



martedì 2 luglio 2013

Domino

Penso che il domino sia un pò come i Mandala buddisti. Il Mandala rappresenta, secondo i buddhisti, il processo mediante il quale il cosmo si è formato dal suo centro e attraverso un articolato simbolismo consente una sorta di viaggio iniziatico che permette di crescere interiormente. Dopo un lungo e laborioso processo di realizzazione, dopo un certo periodo di tempo, il mandala viene semplicemente "distrutto", spazzando via la sabbia di cui è composto. Questo gesto vuole ricordare la caducità delle cose e la rinascita, essendo la forza distruttrice, anche una forza che dà la vita.

Ci vuole molta pazienza per realizzare un mandala, ma molta anche per realizzare un domino.


Molta...


pazienza. Ma il risultato è sempre affascinante e lascia senza parole, ammirando il lavoro certosino di chi lo esegue. certamente la moderna tecnologia ci ha aiutati a creare domino sempre più grandi, ma di lavoro per l'uomo ne rimane.